lunedì 4 febbraio 2008

Rifiuti e scienza di sinistra

Il consigliere provinciale di Rifondazione Renato Vignato se la prende con il sindaco di Sedico nonché presidente del BIM, Piccoli, perché sembra volere un inceneritore per rifiuti. Non entro nel merito delle accuse in quanto immagino che Piccoli, se ne ha voglia, sappia difendersi meglio di quanto potrei fare io. Affronto il problema perché io, ma credo ormai la maggioranza degli italiani, non ne può più del modo in cui verdi e certa sinistra affrontano i problemi, contrabbandando per scienza o certezze quelli che sono semplicemente i loro (pre)giudizi.
La scienza: è la seconda volta che Vignato tira in ballo la fisica tuonando che nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. E allora? Perché questa ovvietà dovrebbe dargli ragione su qualcosa? In realtà non gli da ragione in niente ma Vignato vuole suggerire che non è vero che bruciando i rifiuti si può ottenere qualcosa di buono perché, al massimo, posso trasformarli in qualcosa altro che, lascia intendere Vignato, è più pericoloso del prodotto di partenza. Non scomodiamo la fisica per un termovalorizzatore; si comporta come uno qualsiasi di noi quando mangiamo un piatto di pasta. Il nostro corpo, cioè il nostro termovalorizzatore, trasforma un ottimo prodotto come la pasta in energia che ci tiene caldi e ci fa muovere, pensare ecc. ed in sotto prodotti solidi, liquidi e gassosi di scarto. I tre sotto prodotti non sono certo paragonabili alla pasta iniziale ma hanno i loro pregi e, in ogni caso, ci permettono di vivere. Funzioniamo esattamente come un termovalorizzatore, entrambi forse (noi e l’inceneritore) diamo fastidio a Vignato ma posso garantirgli che non violiamo nessun principio della fisica o della termodinamica.
Poi dà una lezione di economia alle aziende. Perché non fate i vostri prodotti usando meno materiali che poi si trasformano in rifiuti? Non capite che avreste meno spese e quindi potreste guadagnare di più risparmiando anche i costi per il riciclaggio? Bel discorso, peccato che le aziende debbano poi vendere i loro prodotti e sembra che la ricetta di Vignato non funzioni. Ma lasciamo stare l’economia capitalista che è una scienza troppo difficile per essere trattata in modo troppo superficiale e veniamo a cose più semplici in cui Vignato e la sua parte politica avrebbero potuto fare qualche cosa. Sa dirmi Vignato che peso hanno avuto ed hanno sulla produzione di rifiuti norme sanitarie o pseudo sanitarie volute e votate anche dalla sua parte? Pensate, solo per fare un esempio – ma se ne possono fare mille – a quanta carta ed a quanto zucchero vanno a finire tra i rifiuti solo perché sono obbligatori in bar e ristoranti? Non mi pare che quando le cose non erano regolate in questo modo ci fossero chissà quali epidemie. Cose così, delle quali persino la politichetta potrebbe occuparsi ce ne sono anche troppe ma è meglio occuparsi di inceneritori.
Su una cosa concordo con Vignato: che le scelte nel campo dei rifiuti saranno decisive anche per le prossime elezioni provinciali. Anche per l’attuale amministrazione.

Ing. Piero Balzan