venerdì 10 aprile 2009

DA CROSATO E MAZZUCCO LE PRIME VERITA' (INVOLONTARIE) SUI RIFIUTI (2)

Il consigliere provinciale Renzo Crosato (DS), nella sua polemica contro l'inceneritore proposto dal sindaco di Sospirolo Renato Moro, ad un certo punto, nonostante la foga con cui difende la raccolta super differenziata voluta dall'attuale amministrazione provinciale, si dà la zappa sui piedi dicendo che i maggiori costi imputabili all'impianto del Maserot non sono attribuibili a difetti dell'impianto ma solo al fatto che i costi fissi sono appunto tali e che se arrivano meno rifiuti altro non resta da fare che aumentare la tariffa. Già, ma perchè arrivano meno rifiuti? Perchè la Provincia, proprietaria dell'impianto, ha deciso di premere sulla raccolta differenziata, rendendo l'impianto pressochè inutile nella attuale configurazione ed obbligando la società che lo gestisce ad aumentare le tariffe. In pratica prima la Provincia decide che l'impianto è strategico per la separazione ed il trattamento dei rifiuti (De Bona presidente, Reolon vice presidente e Pison presidente della commissione ambiente) per poi cambiare completamente idea e trasferire la separazione alla raccolta differenziata da farsi comune per comune e non più all'impianto (Reolon presidente e Pison assessore all'ambiente). Secondo Renzo Crosato questo modo di fare e disfare si chiama programmazione mentre per me è solo un modo sicuro per spendere di più. Poi arrivano, via stampa, affermazioni di Erminio Mazzucco, sindaco di Pieve d'Alpago, che se la prende con alcuni suoi concittadini che protestano per l'aumento del 5% della tariffa sui rifiuti e qui bisogna fermarsi a riflettere perchè è insolito registrare un ragionamento grossolano e fondamentalmente sbagliato da parte di una mente usualmente equilibrata e acuta quale quella di Erminio. Per Mazzucco i costi sono aumentati perchè alcuni cittadini non fanno la raccolta differenziata come si deve per cui quello che si raccoglie è meno puro del dovuto e le ditte che lo raccolgono invece di pagare pretendono di essere pagate per smaltire il tutto. Vorrei suggerire all'amico Erminio – con i referenti in Provincia ho perso ogni speranza – qualche elemento di riflessione sul tema raccolta differenziata. Prima di partire sarebbe utile sapere, riguardo la raccolta differenziata: quale sarà la risposta dei cittadini; se il sistema ha delle ricadute economiche gravi sul sistema esistente (se fa fallire il Maserot paghiamo tutti); se ci sono in un raggio ragionevole di chilometri aziende in grado di riciclare realmente quanto raccolto in modo separato; se in un raggio ragionevole da queste aziende ci sono dei reali fruitori della merce riciclata (in caso contrario aumentano di molto i costi o i prodotti prendono strane vie per lo più illegali); se le previsioni di mercato per gli anni a venire indicano per tali prodotti riciclati una situazione di costi abbastanza sicuri oppure se, senza le sovvenzioni statali o forme di tassazione occulta (tipo i soldi che le aziende produttrici devono mettere per tale raccolta che, in realtà pagano i cittadini quando acquistano la merce) i costi sono destinati ad aumentare; se ci sono sistemi più economici ed efficaci ecc. ecc. La lista sarebbe ancora lunga ma mi basta avere dato l'idea. Fatto questo uno può anche prendersela con i cittadini. La verità è che non ci sono dati su tutte queste questioni; che non si sa quasi niente e, soprattutto, che non si vuole sapere niente così i fautori della raccolta differenziata ultra spinta possono continuare a fare carriere politiche con facili slogan e distribuendo certificati inutili ai comuni ricicloni ed i fautori degli inceneritori possono approffitarne costruendo inceneritori in emergenza quando i cosiddetti ecologisti falliscono (vedi Napoli e dintorni). Se, oggi, dei cittadini che hanno accettato qualsiasi cosa senza mai discutere trovano da ridire, prima di riprenderli è meglio soffermarsi un attimo per capire se per caso le critiche andrebbero rivolte a qualcun altro. Inoltre, Erminio, prova a casa tua: se separi una certa quantità di qualsiasi materiale lo avrai quasi puro ma se insisti a separare tutto avrai merce sempre più impura e difficile da collocare. Che senso ha allora fissarsi sul 65 -75% ed oltre di raccolta differenziata? Pensaci, significa solo cercare di semplificare per uso politico un argomento che è invece molto complesso e richiede analisi e strumenti molto più sofisticati di quelli che ci vengono purtroppo proposti.

Moro, Crosato, rifiuti e confusione (1)

Scrive il consigliere provinciale Renzo Crosato che il sindaco di Sospirolo ha torto quando pensa al termovalorizzatore (leggi inceneritore con recupero di energia) come soluzione al problema rifiuti per la nostra provincia. E' l'unica affermazione su cui sono d'accordo per motivi che ho già esposto (chi vuole più notizie può andare su pierobalzan.blogspot.com); per il resto il lungo articolo di Crosato mi pare un misto di luoghi comuni e disinformazione. Provo a spiegarmi. Per Crosato tutto si risolve con la facile formula della raccolta differenziata spinta, basta arrivare al 65 – 70% ed è tutto risolto, quel poco che avanza si differenzia al Maserot e la parte secca si manda a bruciare a Schio o da qualche altra parte. La prima domanda è questa: come mai una soluzione così semplice non trova già entusiastica applicazione in ogni comune? Perchè, evidentemente, la raccolta differenziata nelle dimensioni pensate da Crosato e dagli ambientalisti più sfegatati non funziona, è troppo cara e crea problemi nel resto della filiera. Se separo il vetro va bene perchè ho tolto un rifiuto che mi crea problemi comunque voglia smaltire il resto dei rifiuti, idem per medicinali e batterie; i metalli creano problemi e sono anche una buona risorsa se raccolti separatamente. Fin qui tutto bene con la raccolta separata. I problemi – e le ipocrisie – cominciano quando si parla (o si tace) di tutto il resto. Umido: ci sarebbe un lungo discorso sul perchè ci siano un sacco di controlli sul compost preparato all'impianto dove, tra l'altro, le temperature per igienizzare il prodotto sono quasi sempre assicurate mentre per il compostaggio domestico, dove questo è assai più problematico si può fare, usare ed inserire nel terreno quello che si vuole, compresi i microrganismi che non si è potuto debellare, senza alcun controllo. Ma Crosato non si avventura su questo terreno e si limita ad una affermazione esemplificatrice del pensiero politicamente corretto. “Siamo bravi pianificatori” (non lo dice ma lo sottintende) “per cui al Maserot l'umido non lo composteremo più come prima ma lo faremo con un nuovo impianto che darà compost di qualità e un biogas più ecologico”. Due bugie e una grave omissione in una sola frase. Omissione: non si dice quanto costerà il nuovo impianto e quali sono i risultati economici attesi (manca mai che un domani qualcuno se ne ricordi). Bugia n.1: la qualità del compost finale non dipende dal fatto che il processo sia aerobico (con aria) o anaerobico, dipende quasi esclusivamente dal materiale di partenza e dal fatto che il processo si svolga correttamente. Ad informazione dei lettori dirò che si suppone di parlare dello stesso materiale e che una corretta conduzione di un processo aerobico è infinitamente più facile e controllabile che in un processo anaerobico. Bugia n.2: il gas finale non è diverso come sembra insinuare Crosato ma è esattamente lo stesso per i due processi e cioè anidride carbonica ed acqua. Nel sistema attuale, con aria, i batteri mangiano il rifiuto e producono i due gas in questione; nel processo cui accenna Crosato, in assenza di aria, altri batteri mangiano la stessa roba ma producono principalmente metano ed idrogeno che poi vengono bruciati (parola quasi proibita) per produrre, appunto, anidride carbonica ed acqua, esattamente come nel primo caso. Se Crosato avesse detto che il nuovo processo è “economicamente compatibile” forse, in assenza di dati a sostegno, avrebbe fatto una affermazione opinabile ma sostenibile ma l'affermazione che un processo in cui i prodotti iniziali e finali sono esattamente gli stessi è “ecologicamente compatibile” mi pare dettata e giustificata solo dal bisogno di trovare consenso ad ogni costo. Ad ogni modo non insisto anche se trovo strano che la sinistra ambientalista trovi più “naturale” bruciare del gas in un impianto piuttosto che lasciare il compito a dei batteri, gli stessi che sono all'opera in ogni compostaggio domestico. Vi è poi tutto il discorso su plastica e carta, nonché sulla coerenza nella programmazione e l'uso del Maserot, sulla vicenda del sindaco di Pieve d'Alpago Erminio Mazzucco che ha qualche problema con la raccolta differenziata ed i suoi concittadini e del fatto che il raffronto tra raccolta differenziata spinta ed incenerimento non è una disputa tecnica ma una palestra dove si scontrano aspramente (ignorando colpevolmente qualsiasi altra ipotesi) destra e sinistra (tranne che nel Comune di Belluno dove la destra, sulla questione rifiuti, è più a sinistra della stessa sinistra). Strane vicende. Su tutto questo, e su altro, per i lettori interessati, seguirà un approfondimento, sempre che i quotidiani locali continuino nella loro disponibilità.