sabato 12 gennaio 2008

Rifiuti, Rifondazione Comunista e Assindustria

Il consigliere provinciale del Prc Renato Vignato se la prende con il presidente di Assindustria, Valentino Vascellari, accusandolo di volere incenerire i rifiuti bellunesi; lasciando capire, nel contempo, che l’obiettivo principale di tale proposta consisterebbe in un guadagno per lo stesso Vascellari, maggior candidato locale per la realizzazione di un impianto adeguato alla bisogna.
Personalmente non mi disturba l’idea che uno possa fare soldi risolvendo, al contempo, un problema di ordine generale; quello che non mi convince, e non mi convinceva quando ero assessore all’ambiente in Provincia, riguardo a Vascellari, è il modo in cui cerca di fare le cose (quelle che riguardano il pubblico, si intende). Vascellari, da buon imprenditore, se fiuta un affare cerca di farlo nel modo migliore per lui: prepara, o si fa preparare un progetto e quindi cerca di dimostrare alla componente pubblica che rilascia le autorizzazioni che quello è un progetto valido per tutti. Non discuto sulla bontà o meno dei suoi progetti, quello che non funziona (con me non ha funzionato) è il suo modo da carro armato di affrontare i problemi; quando si ha che fare con i soldi e gli interessi di una intera comunità è necessario essere molto più cauti e attenti, al costo di lavorare il doppio. Ma lasciamo Vascellari e le sue proposte su cui avrò occasione di ritornare, per cercare di capire se quanto propone Rifondazione Comunista, con Renato Vignato, rappresenta una soluzione adeguata al problema rifiuti. Per Vignato la ricetta è sempre la stessa: raccolta differenziata, raccolta differenziata, raccolta differenziata, come se la ripetizione ossessiva dello stesso slogan fosse sufficiente a renderlo efficace. Non è così, lo dimostra il fatto che, da sola la raccolta differenziata, non risolve i problemi da nessuna parte. Lasciamo da parte i casi eclatanti come Napoli o mille altri posti del sud o del nord dell’Italia; anche dove la differenziata è molto alta, nei paraggi deve esserci una discarica o un inceneritore. Un punto sul quale gli ambientalisti non amano soffermarsi è il seguente: quando aumento troppo la raccolta differenziata, oltre il 40 – 50% per intenderci, da un lato peggiora la qualità dei materiali raccolti e quindi aumentano i costi (anche ambientali) per recuperarli mentre quello che rimane non può avere altra destinazione che la discarica. Se, invece, limito la raccolta differenziata a quanto è efficacemente riciclabile, mi resta un rifiuto dal quale posso prelevare utilmente energia (con la combustione o altri metodi) con un residuo da discarica molto basso. Su questo punto non c’è verso di discutere con gli ambientalisti e, per la verità, nemmeno con molti amministratori addetti ai lavori. Leggo poi, sull’Amico del popolo, che il Consiglio Provinciale ha approvato una variante al Piano rifiuti che prevede la riapertura della discarica di Cordele, che i nostri rifiuti, attualmente, vengono smaltiti (come Napoli?) fuori provincia e che, a causa di tutte queste e di altre scelte discutibili, la nostra società, la Dolomiti Ambiente, è in sofferenza. Mi permetto, allora, come ex addetto ai lavori, di dare un consiglio al consigliere Vignato: occupati pure di Vascellari ma non dimenticare che le scelte, opinabili o meno, di Vascellari, sono solo proposte mentre le scelte che voi operate in consiglio provinciale sono operative e, da quanto si legge, per nulla entusiasmanti. Non vorrei che si attaccasse Vascellari solo per gettare un po’ di fumo sulla propria incapacità di dare risposte esaurienti e convincenti. Mi rendo conto che ho fatto solo critiche e manca la proposta ma invito, fino da ora, tutti i bellunesi che lo vorranno, a seguire il convegno sui rifiuti che, come Patto per Belluno, proporremo, al più tardi entro marzo.

Piero Balzan - ex assessore provinciale all’ambiente
Per suggerimenti, osservazioni o critiche – pierobalzan.blogspot.com

3 commenti:

Fabrizio ha detto...

Sarebbe utile che oltre a studiare la fisica applicata alle sezioni elettorali, venisse studiata la termodinamica applicata alle vite degli esseri viventi e all'economia. La legge dell'entropia da` un taglio a tutte le idee pazzesche riguardanti incenerimento (prima legge della termodinamica), riciclaggio (quarta legge della termodinamica, Roegen), conferimento in discarica (seconda legge della termodinamica). Ogni frazione di accelerazione entropica della produzione di rifiuti non si potra` mai recuperare (in parte, chiaramente) con le decelerazione entropiche supposte o sperate con le "soluzioni" di cui sopra, ma solo percorrendo vie che limitano la dissipazione energetica, come ad esempio il riciclaggio volto alla riduzione. Esempio: Ponte nelle Alpi.

E la moneta sonante dei costi ambientali si chiama entita` di accelerazione entropica, non euro, dollaro, o chissa` che.

Saluti Soppelsa Verdi.

Piero Balzan ha detto...

Sull'entropia usata come metro di misura per valutare lo smaltimento dei rifiuti potrei anche concordare, a due condizioni: che si stabilisca esattamente in che modo le due cose sono legate e che si usino, per la misura dell'entropia le formule previste dalla fisica e non le chiacchiere. Vorrei anche ricordare, come insegna Prigogine, che una valutazione locale dell'entropia può essere fallace per cui si danno sistemi che arrivano al caos attraverso apparenti diminuizionei dell'entropia. Attenzione alle apparentemente facili soluzioni. Saluti

Fabrizio ha detto...

Valutazione dell'entropia dei sistemi in stato stazionario?

Per il resto, forse mi sono spiegato malamente, ma concordo assolutamente con l'articolo scritto. Anche con le responsabilita` della Provincia.

Buona giornata.